giovedì 31 maggio 2012




Chateau d' Anjony e d' Auzers
la storia tra i verdi boschi :



seguendo la strada tra i boschi, con la moto che scivola veloce nel susseguirsi delle curve, ci si imbatte nell' indicazione del centro abitato di Tournemire.



Pittoresco borgo costruito su una montagna ai piedi del castello d' Anjony che lo protegge.



Questo meraviglioso castello, costruito nel 1439, sopra una precedente costruzione risalente al 9° secolo.



Arroccato su di una roccia con le sue possenti torri sparate verso il cielo,  domina la valle della Dora.

Si presenta come un grande edificio quadrato, fiancheggiato da quattro torri angolari che gli conferiscono una verticalità impressionante.

Con il ben volere del Re Carlo VII, fu fatto costruire nel 1439 da Louis Anjony, valoroso guerriero che combattè nella guerra dei 100 anni e compagno di Giovanna D' Arco, come ricompensa dei servizi svolti alla sua corte.




Al tramonto, i tetti di ardesia e muri di pietra si colorano regalando un ambiente affascinante, in questo luogo magico!

 

Ci imbattiamo anche in questo castello mentre percorriamo le strade che attraversano i boschi dell' Auvergne, lontano dalle vie di grande comunicazione.


La prima costruzione è datata 1364.

Dal 1470 a oggi gli attuali proprietari, discendenti diretti di fatto, una delle più antiche famiglie di Francia, vivono ancora in questo gioiellino, nascosto tra le montagne fitte di boschi.


L'estetica del castello è rimasta immutata nei secoli, l' immagine che osserviamo oggi è quasi esattamente quella che esisteva agli inizi del 16° secolo.




Carennac borgo e castello fermi nel tempo :


situato nella regione del Lot, nella zona della Dordogna, questo villaggio con annesso castello, si raggiunge attraversando zone rurali collinose piene di verde, di prati, dove in moto ci si gode tutto il panorama circostante.







Case colore pane leggermente tostato, tetti color prugna, scale e terrazze ricoperte da arbusti rampicanti e dalla patina del tempo.







Il borgo fu fondato nel 1047, sulla riva sinistra del fiume Dordogna, poi in seguito fortificato.
Le costruzioni non sovrastano la natura del posto, al contrario e lei, che le avvolge in un abbraccio.






Parcheggiata la moto ai piedi delle mura del castello, costruito nel 16° secolo, con le sue finestre a crociera rivolte sulla Dordogna, ci si incammina con zainetto e macchina fotografica per calpestare queste stradine dove la storia a lasciato il segno.







"Frugando" in moto tra queste colline, seguendo i corsi d' acqua, si possono scoprire dei villaggi tipici, dei paesaggi preservati, rimasti inalterati con il tempo che scorre a rilento...





Casette e giardini romantici, profumi di fiori e di mangiare, scatta dentro di noi la voglia di trovare una casetta dove trasferirci e quando a volte appaiono cartelli " a vendre", un tuffo al cuore ci colpisce...

martedì 29 maggio 2012

Lago di Toblino e Santa Giustina
acque e castelli :


scivolare lungo la strada che accarezza i contorni del lago, cercando di scoprirne la magia del luogo.









Trovare un posticino dove parcheggiare, sedersi sulle rive e cercare di scoprire qualche angolo nascosto, scoprendo una lingua di terra che si protende verso il centro lago e dove tra gli alberi si intravede la torre del castello.









Il castello di Toblino , edificato nel 12° secolo rimane uno dei piu' belli del Trentino.



Si tratta di un luogo romantico e misterioso, carico di leggende di amori e misteri.
Le leggende iniziano in epoca romana, quando era presente un piccolo tempio dedicato alle fate, che sembra frequentassero questi luoghi. 


Un' altra leggenda racconta che durante le notti di luna piena, appaiano sulle acque del lago, gli spiriti degli amanti del principe vescovo e del fratello di lei, annegati nel lago forse per mano dello stesso principe.


Leggende a parte, il castello merita di essere visitato, ma purtroppo solo la zona esterna perchè il resto è di proprietà del ristorante che si trova al suo interno.
Sono riuscito a intrufolarmi per scattare due foto ma poi "beccato" sono stato invitato "gentilmente" ad uscire...

Si sale di quota e ci si trova al cospetto di un' altro bel lago del Trentino, dominato da uno sperone di roccia dal castello di Cles.
Castel Cles, suggestivo e maestoso, visse il momento di maggiore splendore grazie al principe vescovo Bernardo Clesio.

La sua storia risale al 12° secolo. Prima della famiglia Cles, si deve al principe vescovo Bernardo Clesio, l'arricchimento e lo sviluppo, secondo la moda rinascimentale, dell'edificio.

Nel corso dei secoli Castel Cles fu colpito da numerose sciagure che lo danneggiarono gravemente: la rivolta dei contadini nel '500 e l’incendio del 1825 che distrusse parte delle decorazioni del secondo piano e costrinse i Baroni di Cles ad abbattere una delle tre torri che racchiudevano l'intero complesso.
E ogni castello ha il suo paese, non grandissimo, ma con elementi di storia al suo interno da visitare.




sabato 26 maggio 2012

Collonges La Rouges la rossa che ammalia:





il villaggio è considerato uno dei borghi più belli di Francia.











Costruito in arenaria rossa con un' architettura medievale tradizionale, torrette, chiesa, case e castelli.








Un luogo speciale, da scoprire camminando all' interno dei suoi spazi, consigliato a chi passasse in queste zone.




La sua posizione, tra i laghi incantevoli e verdi pascoli del Limousin, è un ottimo biglietto da visita.






Di mattina arriviamo nelle vicinanze, scolliniamo, la strada comincia a scendere e a valle ci aspetta una sorpresa: entriamo in una zona di nebbia, con la temperatura esterna non proprio gradevole, sembra essere ripiombati in inverno.







A malapena si intravede la strada, a luglio forse è normale in queste zone con molti boschi e l' umidità notturna.


Davanti all' ingresso del paese parcheggiamo delusi la moto, la nebbia avvolge tutto, si riesce a distinguere i contorni del borgo ma è tutto un grigiore.









Parte la preghierina perchè il sole si decida a rischiarare e scaldare la zona, e lui non si fà attendere molto, a un certo punto della mattinata, prepotentemente i suoi raggi fendono la nebbia e ci riscaldano gli animi.









Le case, i muri e tutto il villaggio si carica di colori caldi, esplodendo e spandendo il suo fascino con quel colore unico in cui tutto è stato costruito.


Finito il giro, finito il divertimento, appagata la curiosità si ricomincia a girovagare alla ricerca di nuovi posti da calpestare e scoprire... 

mercoledì 23 maggio 2012

Chiusa e castello di Lazfons sapori medievali :


vicoletti e angoli romantici, mura dal sapore medioevale e fascino di un tipico borgo dell’Alto Adige, nel cuore della Valle Isarco, borgo che risulta davvero grazioso.


Negozietti ospitati in antichi palazzi, prodotti dell’artigianato locale, le specialità tirolesi, sono sensazioni che vanno vissute.

Lanciando lo sguardo ai limiti del paese si notano castagni, boschi e vigneti: l’ideale per viaggiare in moto tra le curve o fare camminate all’insegna del gusto, spingendosi su un versante della valle fino alle vette delle Alpi Sarentine, e dall’altra, verso le Dolomiti della Valle Isarco.







Chiusa si annovera fra i più bei centri storici d’Italia: le facciate merlate dei palazzi e gli antichi stemmi delle locande affascinano noi turisti curiosi.

 













Piccoli angoli nascosti si scoprono dietro l' angolo mentre si curiosa per il borgo, con piante rampicanti fiorite e un mondo dove senbra che il tempo non scorra mai.


Si riparte in moto lungo la valle che parte da Chiusa e costeggia il letto del fiume e scopro poi chiamarsi Val Tina (Thinnetal).


Si sale dolcemente, con a fianco sempre il torrente con delle belle cascate artificiali.




Dopo un paio di km la strada si impenna e le pendenze aumentano.


Lanciando lo sguardo oltre la curva, mi trovo sulla visuale un castello, che sembra essere appoggiato su verdi frasche.



Un castello cosí bello in un posto così sconosciuto?






Scoprirò poi, scartabellando internet, che si tratta di Castel Garnstein o Castel Tina, risalente al 1200.



Ci abita qualche fortunato , che non vuole visite come si comprende dai cartelli di proprietà privata.

Peccato, avrei voluto vederlo da più vicino...

Certo che la pace regna in questa valle solo con il rumore del torrente e i canti degli uccelli a rieccheggiare.


In 10 km di strada non abbiamo incrociato neppure un'auto. Incredibile che esistano ancora posti così in questa società frenetica.


Non rimane che fare le rituali foto ricordo e riprendere il cammino, contenti delle nuove emozioni e icone salvate nei ricordi...