in sella alla moto si viaggia immersi tra boschi lungo la strada rettilinea nel cuore della Valle della Loira.
Pochi chilometri dopo Blois ci si trova davanti al maestoso
Chateau de Chambord,
patrimonio dell' Unesco.
Questa meraviglia nasce come castello fortificato di caccia, poi diventato residenziale.
Parcheggiata la moto ci si avvicina a questa enorme struttura, e mentre lo sguardo si perde nella grandezza della costruzione una domanda mi scorazza per la testa...
...ma quanto caz.. paghera' di ICI ?
440 camere e ben 365 camini!
Gli interni anche se un pò spogli riflettono una ricchezza e uno sfoggio esagerati di quei tempi.
Quanti poveri animali abbattuti e le loro corna esibite come trofei di caccia potremmo fare la stessa cosa con i politici...
Passeggiata sul tetto tutto anfratti, sculture, cercando un pò d' ombra perchè il sole è a picco e ci stà cuocendo per benino la cute.
A sera anche se non ci si è mossi da questa reggia ci si ritrova stanchi morti e ci si domanda di cosa se ne possa fare di una simile "tana".
...casa mia per piccina che tu sia, tu mi sembri una badia...
Non tutti i castelli considerati della valle della Loira, sono a stretto contatto con le acque del fiume.
Lasciando la strada maestra, un lungo viale alberato vi porterà all' ingresso del castello con giardini pieni di fiori e cespugli ben curati.
Dal giardino posto sopraelevato rispetto al fiume, si può godere di una ottima prospettiva della costruzione che come un ponte collega le due sponde.
Soprannominato "Castello delle Dame", costruito nel 1513 da K. Briçonnet, trasformato in seguito da Diana di Poitiers e da Caterina dè Medici, Chenonceau sopravvisse alla Rivoluzione grazie a Madame Dupin.
Questa impronta femminile è onnipresente e ha preservato il castello dai conflitti e dalle guerre per farne, da sempre, un’alcova di pace.
Visitare il castello, ricco di addobbi e arredamenti, ci si trasferisce sulla sponda opposta, dove con l' attraversamento di un piccolo ponte levatoio,
si accede al giardino immerso nel bosco.
Si prosegue lungo l' argine per trovare l' angolo più suggestivo per scattare qualche bella foto come ricordo di questa bella esperienza.
Considerato uno dei più belli, soprattutto grazie alla sua posizione privilegiata sul fiume Cher, che riflette la bella immagine con il calare della sera diventa un luogo magico.
Altra giornata alla curiosa ricerca di altri castelli da scoprire, percorrendo i nastri d' asfalto che attraversano boschetti,
tra saliscendi collinosi, cielo azzurro da cartolina, con i raggi solari che creano zone d' ombra e giochi di luce sull' asfalto.
Dopo una curva la moto si getta in discesa e ci si trova all' improvviso a sfiorare un muro di cinta e ci si accorge di essere al cospetto di un' altro magnifico castello.
Il castello si trova in una posizione isolata, tra campi e boschi, costruito tra le valli dei fiumi Indre e Cher.
L' edificio è stato costruito anticamente come residenza di svago, per nobili signori che lo usavano come base per le battute di caccia.
Fortezza medievale rimaneggiata nel 15° secolo per divenire una graziosa residenza del primo Rinascimento. Montpoupon ospita anche un museo in cui il cavallo, i cani e la caccia sono l' argomento principale.
La ricerca del castello, di solito nascosto tra boschi o su alture, seguendo la mappa sul serbatoio e le indicazioni, a volte risulta superflo.
La mole e l' imponenza in altezza dello chateau de Langeis lo rende visibile, mentre si percorre la strada, già molto prima che si intraveda ai suoi piedi il paese, che sembra un piccolo modellino a confronto dei suoi bastioni.
Dopo aver lasciato la moto in una piazzeta sulla via principale, ci si avvicina ai torrioni che fanno da guardia al ponte levatoio autentico!
Il problema nasce dall' orario, che al nostro arrivo era ormai di chiusura.
La mia compagna tra sorrisi e gentilezza e io con le mie caramelle in regalo, in segno di ringraziamento, convinciamo la ragazza a farci entrare e pure senza pagare il biglietto!
W la Francia!
Quando ci si trova all' interno delle mura, in posizione rialzata sul paese, si scopre che il castello possiede una doppia anima, una facciata d'ingresso guerriera e medievale, mentre una volta entrati ti rilassi in un giardino rinascimentale e con la facciata del castello che vedi, può sembrare di essere n un altro posto.
Bisogna ammettere che a quei tempi, senza le tecnologie di oggi, gli architetti erano veramente dei geni, costruendo delle opere così imponenti e diversificate tra loro.
In questo castello furono celebrate le nozze tra Carlo VIII e Anna di Bretagna, che ha permesso di collegare il ducato Breton alla corona di Francia, la questione politica di questo matrimonio.
La struttura e' l' esempio lampante di una costruzione nata con il ruolo di controllo e difesa, prima di diventare, nel Rinascimento, un palazzo piacere.
Oggi ci dedichiamo alla scoperta di Samur, città francese, costruita sulle sponde della Loira,
con il suo poderoso castello che dall' alto ne domina il corso.
Sede della scuola militare di equitazione, propone uno spettacolo equestre, il "cadre noir", così chiamato perché ii cavalieri (ufficiali e sottufficiali dell'esercito francese) hanno la divisa completamente nera.
Arrivati con un cielo plumbeo, nel grigiore della giornata tra nebbia e pioggia, a vederla siamo rimasti un po' indifferenti.
Il castello di Saumur, costruito su una sorta di piedistallo, domina da una parte il corso della Loira e dall' altra vigneti che producono buon vino.
Fortezza medievale, divenne nella seconda metà del XIV secolo una residenza estiva per Luigi I, duca d'Angiò. Poi la residenza del re Luigi XI di Francia e dai governatori della città. In tempi più recenti prigione, è ora proprietà del Comune.
Quando si arriva in luoghi senza che il sole ne illumini le bellezze, si percepisce che si perde un pò della loro bellezza..
Ma quando il bel tempo riesce ad avere la meglio della perturbazione che ci ha accompagnato, tutto si è rianimato.
Le stradine e le piazze sono tornate brulicanti di persone, i colori si sono riaccesi e ci ha regalato bellissimi tramonti, con il sole che scivolando sulle acque della Loira, andava a dormire.
Colori e sfumature come in un quadro si riflettono nelle calme acque...
Per onorare queste bellezze, non ci siamo fatti mancare "gallettes" e "crèpes", gustate in una piazzetta con tanto di sottofondo musicale di un gruppo locale.
Cercando di interpretare la mappa sul serbatoio alla ricerca dello Chateau de Brissac dopo aver gironzolato un pò, le indicazioni turistiche ci hanno condotto davanti alle mura di cinta di questo castello posto ai margini della cittadina francese di Brissac-Quince.
Trovato un bel posto all' ombra dove far riposare la moto, ci si infila a curiosare nei dintorni del castello.
Situato in un bel parco tra alberi di cedro, arbusti, questa costruzione si affaccia sulla valle dell' Aubance.
La facciata è la combinazione tra vecchie torri di un antico castello medievale e la ristrutturazione con un inserimento della facciata rinascimentale al centro, mix insolito di due stili.
All'interno, i soffitti in stile francese sono ancora ornati con i loro dipinti originali.
Arazzi e mobili di arredamento sono notevoli, all' interno vi si trova un delizioso teatro costruito nel 1883 e una cappella privata.
Un altro storico evento ha avuto luogo tra queste mura, quando Luigi XIII dovette riconciliarsi con sua madre, Maria de' Medici. La riconciliazione ebbe luogo in camera da letto del re.
E' considerato il più alto tra i castelli reali, con ben 7 piani e 204 stanze.
Tra queste stanze aleggia una leggenda che non può mancare:
vi sarebbe la strana presenza della dama verde, ovvero il fantasma di Charlotte de France che, strangolata dal marito perché sorpresa con l'amante, vaga in cerca di vendetta...
Ancora abitato dai discendenti della famiglia Brissac, le cui stanze private non sono visitabili, si trovano appoggiate su tavoli e mobili, foto di personaggi famosi che essendo amici di famiglia dei conti, hanno soggiornato in questo luogo.
Come potrebbe mancare una fornitissima cantina, dove si produce ottimo vino, con assaggi che purtroppo finiscono troppo presto...
Dopo aver curiosato e bevuto tra le mura di un luogo storico, ci regaliamo una passeggiata nel parco circostante, tra fiori, boschetti, ruscelli e cinguettio di uccelli, ci godiamo il panorama del castello, che spicca sulla collinetta con il cielo azzurro come cornice e con il passaggio di alcune damigelle in costume d' epoca ci sembra di essere tornato a tempi lontani...
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