venerdì 15 giugno 2012

Val di Susa tra la Sacra di San Michele e il Moncenisio a spasso tra le nuvole :



La Sacra, costruita sulla vetta del monte Pirchiriano, si erge maestosa su uno sperone di roccia, dominando la valle di Susa e in lontananza si scorge la citta' di Torino.
Venne edificata intorno all' anno 1000, sopra una preesistente chiesa dedicata all' arcangelo San Michele.




Entrando nell' abbazia si trova lo Scalone dei Morti, che porta a varcare la Porta dello zodiaco, è un confine mentale che ti fa' arrivare dove puo' iniziare una nuova vita; in cima all'ultima rampa che ti proietta verso il cielo si può giungere in paradiso. 
 






La sua costruzione in altura in uno scenario altamente suggestivo, richiama immediatamente i due insediamenti del Gargano e della Normandia.





Fondata tra il 983 e il 987 sullo sperone roccioso del monte Pirchiriano si trova al centro di una via di pellegrinaggio di oltre duemila chilometri che unisce quasi tutta l’Europa occidentale da Mont-Saint-Michel a Monte Sant’Angelo.

Sul misterioso edificio religioso, nel corso del tempo, sono nate molte leggende.
La più nota, che rimanda al XII secolo quando Federico Barbarossa saccheggio' la Valle di Susa, riguarda una fanciulla detta Alda la bella. La ragazza, per sfuggire alle violenza dei conquistatori si rifugio' in un angolo del monastero, invocando l’aiuto della Madonna e di San Michele, si getto' fuori da un balcone nel precipizio sopra il paese di Sant’Ambrogio.

Con l' intervento di alcuni angeli che la ressero si ritrovò illesa nonostante il volo. Anni dopo, la ragazza molto sicura di se si vanto' di poter ripetere l’impresa. Lanciandosi nel vuoto nel punto in cui anni prima fu' graziata miseramente si sfracella ai piedi del costone di roccia. Ancora oggi il dirupo del tragico volo, viene chiamato Salto della Bell’Alda.
 
Lo scrittore Umberto Eco, che da bambino soggiornava ad Avigliana, paese ai piedi del monte dove sorge l abbazia, ha dichiarato che la Sacra e le sue misteriose leggende l’avevano profondamente incuriosito inserendo riferimenti nel suo best seller "Il nome della rosa".
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Comunque sara' la suggestione, la magia dei luoghi, ma in certi luoghi ci si sente ad un passo dal cielo e allungando un dito ci sembra di toccarlo...ma mi rimane un dubbio le chiese e i monasteri sono sempre in luoghi che i fedeli per raggiungerli dovevano scarpinare per ore e giunti in quei posti senza fiato, stanchi e affamati, bisognava riprendere il cammino per casa. Certo con i ritmi di lavoro odierni, cartellino da marcare, non so' quanto questo ora sia possibile...

Salire in moto lungo i tornanti, senza ginocchio a terra nelle curve, ma gustandosi "slow" i paesaggi, per cercare di arrivare a toccare il cielo con un dito...










Il cielo azzurro si specchia nelle acque del lago che sonnecchia tra i monti, tra prati accarezzati da venti che spazzolano i manti erbosi e rendono l' aria frizzantina.



Torrenti scroscianti corrono dribblando le roccie verso valle, regalando angoli suggestivi da immortalare con qualche foto.


Il colle del Moncenisio è un passo delle Alpi che unisce la Val di Susa, in provincia di Torino, con la regione della Maurienne, compresa nel dipartimento francese della Savoia.





Da prima italiano, dopo le rettifiche al confine ottenute dalla Francia a titolo punitivo dopo la II guerra mondiale, il territorio divenne francese.







In effetti, ciò che colpisce è il silenzio, con il vento che crea la colonna sonora tra le valli.






Questi luoghi conservano nella loro storia passaggi di allevatori di renne in cerca di pascoli, di Annibale e le sue truppe e i suoi elefanti alla conquista dell'Impero Romano, di pellegrini del medioevo in marcia verso Roma, Gerusalemme o San Giacomo di Compostela, di lenti convogli di mulattieri e mercanti...

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