domenica 3 giugno 2012


Castello Castelbello e Casteldarne tra i monti delle Dolomiti :


seguendo con la moto le curve del percorso che attraversa la Val Venosta e segue il corso del fiume Adige, sotto un cielo azzurro e un sole splendente che rende tutto l' ambiente una tavolozza di colori,
ci si siamo imbattuti nel castello di Castelbello, posto poco sopra la strada.




Fu costruito nel 1238 dai signori di Montalban.
Nel 1825 il castello venne distrutto da un incendio e successivamente ricostruito.












Nel 1949 il castello passò dalla famiglia von Hendl allo Stato mentre oggi appartiene alla Provincia Autonoma di Bolzano.

La visuale rende molto bello il luogo, tra verdi montagne, ancora spruzzate di neve,
i numerosi frutteti nella valle, profumi di natura incontaminata,
le sue mura bianche ,
che con i raggi solari tendono ad abbagliare il curioso visitatore.


Purtroppo il castello era in quell' orario chiuso al pubblico, ma la mia piccola e scassatissima macchinetta fotografica ha trovato un buco nel portone, rubando una immagine dell' interno...


Viaggiando e curiosando in moto, ecco un altro maestoso castello sui monti, sito nella bella e famosa Val Pusteria.


Casteldarne è una costruzione che si stringe tutto attorno alla collina, ed è raggiungibile da Chienes attraverso la cosiddetta "via romana".

Il castello, Schloss Ehrenburg in tedesco, fu costruito dai conti Künigl, che ancora oggi ne sono proprietari, nel 15° secolo ai piedi del Monte Grezzo.
Nel 1700, in periodo barocco, vennero aggiunte una torre quadrata e due circolari abbellite da merlature ghibelline.

Appoggiata la moto sotto delle verdi frasche, nel boschetto che lo  circonda, si parte con l' esplorazione e non si può non notare che il castello sia come due generi miscelati tra loro.
Da una parte rispecchia una costruzione fortificata, ma dall' altra si presenta come una residenza finemente abbellita nei decori e nelle strutture.

Casteldarne può vantare il fatto di essere uno dei pochi castelli visitabili completamente arredati.


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